Toscana, terra di beni culturali e gastronomici

La Toscana è la terra d’Italia più ricca di beni culturali e, inevitabilmente, anche di beni gastronomici. Vino e olio, le maggiori ricchezze dell’agricoltura nazionali, qui trovano il meglio. L’olio è diffuso in tutta la regione e trova la sua versione massima tra sapidità e sapore: quelli di qualità maggiore, lavorati a freddo, sono straordinari. Il vino poi trova il massimo della tradizione con il Chianti, il più famoso nel mondo, o con il re dei vini, il grandissimo Brunello di Montalcino, ma qui sono nati anche quei vini eccezionali, fatti da vitigni internazionali (Cabernet, Merlot) mescolati con il locale Sangiovese e che hanno dato origine ai Supertuscans, come sono noti in tutte le enoteche e le riviste di vino del mondo: Sassicaia, Ornellaia, Tignanello e così via sono gli alfieri di una nuova storia del vino italiano tra innovazione e tradizione.

Con questi condimenti e questi vini, la cucina non può che essere all’altezza. Per i salumi la Toscana è famosa con i suoi prosciutti e con la finocchiona, ma se il maiale è di cinta senese, tutto assume un sapore ancor più maestoso. E poi c’è il cinghiale, specialmente in Maremma, che dà splendidi salumi e carni pregiate. E a proposito di carni, un’altra razza – bovina in questo caso, si tratta della chianina – che è famosa ovunque è quella che dà modo di assaggiare la bistecca fiorentina, vera regina delle tavole locali.

E poi ci sono le zuppe, nate dall’uso della cucina povera di lavorare con gli avanzi e il pane raffermo, e che oggi impreziosiscono anche i menu dei ristoranti di lusso: dalla ribollita (in cui non può mancare il cavolo nero) alla pappa col pomodoro, o alla versione locale della panzanella.

E se, dopo un pranzo che ha previsto dei salumi e poi una zuppa o un piatto di pici (pasta di casa fatta con acqua e farina che si mangia con una salsa di pomodoro molto agliata) e una bistecca alla fiorentina, rigorosamente al sangue, o un cinghiale alla cacciatora, c’è ancora spazio per qualcosa, ecco i biscotti locali, i cantucci da bagnare nel vin santo. E buona digestione!