Come si diventa pompiere? Ecco cosa fare!

Fare il vigile del fuoco è da sempre il sogno di molti bambini.

È tradizionalmente considerato uno dei lavori più eroici, pericolosi e nobili che esistano.

Per essere uno di loro, in Italia, è necessario partecipare e naturalmente superare un concorso pubblico che viene pubblicato periodicamente con un bando sulla Gazzetta Ufficiale e che prevede un esame scritto ed un colloquio orale. Generalmente la domanda di partecipazione deve essere mandata entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta.

L’esame è aperto a tutti, sia uomini che donne, a patto che rispettino determinati requisiti, che sono grosso modo quelli richiesti per la partecipazione ai concorsi pubblici per l’accesso ai pubblici impieghi.

Il primo requisito fondamentale è, senza dubbio quello dell’età: il candidato dovrà avere un’età compresa tra i 18 ed i 30 anni (37 per i candidati vigili del fuoco volontari).

Un altro requisito è rappresentato dal titolo di studio conseguito: è obbligatoria la licenza media inferiore, ossia il diploma di istruzione secondaria di primo grado. Non sono necessari, quindi, diplomi superiori a quello della terza media o lauree ma, queste ultime, serviranno a fornire vataggi nella graduatoria finale, in quanto apportano numerosi punteggi aggiuntivi.

Altro requisito necessario per diventare pompiere in Italia è senza dubbio la cittadinanza italiana.

Ulteriori requisiti definiti “minimi”, perchè profondamente necessari, sono: il pieno godimento dei diritti politici, la fedina penale completamente pulita, la piena integrità mentale e la regolare condotta civile e morale.

Esistono poi altri requisiti, definiti “psico-fisici” che vengono accertati in sede di visita medica (la quinta parte dell’esame).

L’esame è strutturato solitamente in 5 fasi, ben distinte tra loro.

La prima fase consiste nella”Prova preselettiva” cioè un test composto da domande esclusivamente a risposta multipla e quesiti di tipo logico-deduttivo e analitico, basato su materie affrontate nella scuola dell’obbligo.

La seconda fase invece è chiamata “Prova motorio-attitudinale” ed è suddivisa in 4 moduli, volti ad accertare la presenza nel candidato di: coordinazione, forza, equilibrio, capacità pratica e predisposizione alle atività di soccorso.

La terza fase consiste in un colloquio. La prova orale si basa su determinate materie, tra cui una ligua stranera a scelta, indicate nel bando pubblicato sulla gazzetta.
La quarta fase consiste nella Valutazione dei titoli di merito, come ad esempio le discipline tecnico-scientifiche ed informatiche.

L’ultima fase invece è l’accertamento dei requisiti di idoneità psico-fisica e attitudinale, attraverso delle visite mediche.

Una volta superato il concorso, con la pubblicazione della graduatoria, chi ha passato i test inizia così un corso di formazione, per un periodo di 12 mesi, che darà poi il titolo di vigile del fuoco. Questo corso è suddiviso in due fasi: 9 mesi di articolazione base e 3 mesi di tirocinio pratico.

Quando si è vigili del fuoco poi è possibile effettuare concorsi interni per avanzare di carriera e per entrare a far parte di alcuni nuclei speciali.